Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/279

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sollecitatore ed avvisarmi del prezzo, perché subito rimetterò il danaro.

Dell ’ Adone fra pochissimi giorni vi accorgerete se le mie sieno spagnolate. Sto con desiderio d’intendere i progressi delio Stigliani e se realmente stampa contro di me, assicurandovi che gliene farò mordere le labbra. Don Lorenzo Scoto è galantuomo ed io lo amo, e tanto vi basti. Non dovete cercar la sua genealogia. È limosinarlo del serenissimo prencipe di Piemonte ed ha bell’ingegno. Finisco perché ho fretta; e ve la bacio.

Di Parigi (1620].

CLVII

Al medesimo

Notizie della stampa dei V Adone.


Chiede dipinti per un museo che vuol raccogliere a Napoli.

Tutte l’altre lettere di V. S. mi son capitate, eccetto quella che piti importava, co] ritratto e le composizioni. Torno adunque a replicarle l’istesso che per l’altra mia le scrissi, cioè che se ne faccia render conto dal signor Cavalca. Io aveva preparato un volume di lettere per dare alle stampe prontamente, mentre che la guerra non mi concedeva di publicare quel ch’io piú desiderava. Or che la pace è fatta, mi risolvo metterlo da parte ed attendere a quel che importa piú. Forse stampandosi V Adone, vi sará ancor tempo da far l’uno e J ’altro. L’Adone insomma voglio che in ogni modo per questo verno sia stampato, perché a primavera penso con buona licenza del re dare una passata in Italia per respirare all’aria nativa, essendo questa di Francia molto contraria alla mia complessione. Se i maligni che vanno cianciando coteste bagattelle non hanno altra candela, andranno a dormire al buio. Non parlo del Materiale, perché le sue cose mi danno materia piú di riso che di sdegno. Con tutto ciò, s’egli scriverá contro di me nominandomi con poca creanza, se ne pentirá, perché io son risoluto di mortificarlo.

Scrissi a V. S. ch’io desiderava un quadretto dal nostro signor Spada: ora ne fo instanza di nuovo; onde la priego a

G. B. Marino, C. Achillini e G. Preti, Lettere - 1. 18