Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/280

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volerlo fortemente astringere da mia parte a favorirmi, e purché mi compiaccia in questo, io rassolvo della promessa de’ disegni. Se bene io non son prencipe, non posso nondimeno aflfrenare alcuni pensieri grandi e generosi i quali eccedono la mia fortuna. Ma sia che può, quel poco che ho mi basta ad effettuare qualche onesto capriccio, massime di quelli che pertengono alla pittura, della quale non dico ch’io mi diletto ma impazzisco. Fo una galeria in Napoli in una casa molto deliziosa, e quivi ho raccolta una quantitá di libri tutti scelti ed egregiamente legati, che passano la somma di tremila scudi. Per arricchirla d’ogni ornamento possibile, voglio circondarla di diversi quadri di buona mano a mia fantasia. In Roma, in Venegia, in Bologna, in Milano, in Genova ed in altre parti si travaglia per questo. Giá ne ho accumulata una parte, ma me ne mancano ancora molti. Non vorrei che il signor Lionello mi mancasse in tanta opportunitá. Il suggetto sará Apollo quando saetta Pitone, a cui il suo pennello mirabilmente saprá ben dare quella fierezza e quell’orrore che si conviene. Ancora per mia disgrazia non ho avuta ventura di vedere alcuna figura sua colorita, ma tutto il mondo me ne predica meraviglie. Ora avrá occasione di dar questa consolazione a me e questa gloria a se stesso. Ha da stare al paragone di molte opere de’ primi e piú famosi maestri d’Italia; onde se fusse altri che lui, lo porrei al punto d’avere a sforzarsi per non far cosa ordinaria, ma mi basta ch’egli non esca del suo solito. Mando la misura della tela ed aspetto da V. S. l’avviso del prezzo, il quale le farò subito rimettere costá. E di grazia, non la passi in ceremonie, perché io voglio in ogni modo pagarlo come farebbe ogni altro, né creda che questo mi incommodi punto. Quanto al mandarlo, fatto che sia, potrá indrizzarlo a Lione con una lettera «Al molto illustre signor Giovanni Guinigi lucchese», ma bisogna trovar qualche mercante costi che gli dia sicuro ricapito. Sopra tutto solleciti con diligenza la spedizione, anzi con importunitá, perché le altre occupazioni lo potrebbono alienare da questa. E con tal fine all’uno ed all’altro bacio cordialmente le mani.

Di Parigi [1620].