Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/286

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con la dedicazione d’un libro, e di ciò ne do a Y r . S. pegno la mia parola. Fratanto non mancarò di darne qualche picciolo segno in un volume di lettere che per questo verno nel medesimo tempo con V Adone darò alla luce, dove farò tal menzione del suo nome che ne restará contento.

In questo mezo, se V. S. mi mandará una nota delle sue pitture piú notabili, vedrò d’ inserirne alcuna nella Galeria con qualche sonetto o inadriale, ma con mia commoditá, perché al presente mi ritrovo occupatissimo.

1 dissegni son veramente belli e la maniera mi pare d’ Andrea del Sarto. Se per aventu ra non son tutti originali di sua mano, son però di qualche altro buon maestro. Quanto al quadro del San Giovanni ch’ Ella m’accenna, io non ardisco di rifiutarlo; ma tuttavia non vorrei fargli tanto danno. Ma quando si risolverá di volere usar meco una si fatta liberalitá, io non sarò ingrato; e sappia che se mi donasse i maggiori tesori del mondo non mi sarebbono tanto cari quanto mi sono le pitture e i dissegni, poiché tutto quel poco ch’io ho lo spendo in questo. Non son piú lungo perché ho fretta. La ringrazio delle stampe: e se il quadro del signor Palma verrá, n’avrò gusto; quando no, n’avrò pazienza, poiché le lunghe dilazioni me ne fanno quasi passar la volontá. Se nell’altro ch’ è per fare vorrá ancora trattenersi altri dieci mesi, finirá prima la vita che la pittura. Con che bacio a V. S. le mani.

Di Parigi [1620].

CLXII

Al molto reverendo padre Berti agostiniano

PRIOR DI LUCCA Ringraziamenti.

E gran tempo che, mosso dal grido delle qualitá ottime di Vostra Paternitá, io le offersi tutta la inchinazione dell’animo mio e mi disposi di procacciar qualche mezo per farmi conoscere suo divoto. Quando poi senza alcun mio merito Ella si compiacque di prevenirmi col dono magnifico di tanti nobilissimi