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CLXXIV

Al signor Giovan Battista Ciotti

È dolente che si sieno divulgati alcuni fogli stampati dé\\’ Adone.


Notizie della Strage degl’ innocenti .

Io mi credeva d’aver giá a quest’ora ricevuto il quadro almeno del fiamingo, se non quello del Palma, poich’è finito. Ma perché veggo che le cose vanno in lungo, mi bisogna aver pazienza.

Vi scrissi per l’ordinario passato diffusamente circa la stampa dell’ Adone. Ora nelle ultime vostre voi mi dite che costi un libraro si ritrova aver i fogli tirati dell’opera che di qua gli mandano. Questa mi par gran cosa, sapendo io la diligenza che vi usa il Paccardo, il qual fa la spesa della impressione. Veramente il’ tutto può essere, poiché non è possibile il guardarsi dalla fraude dello stampatore quando vuol gabbare. Ma io per me non lo credo, e vi priego con ogni caldezza che vediate di cavarne il marcio. Se ciò sará vero, bisogna che la furfanteria venga da qualche garzone della stampa, il qual per quattrini forse si sará ridotto a farlo secretamente. In caso che in effetto la cosa stia cosi, io ne sento gran dispiacere. Prima e principalmente mi dispiace, perché non vorrei che questo poema fusse veduto dal mondo, almeno nella prima impressione, d’altra forma che di questa, perché so che costi sará castrato, né si arriverá mai alla perfezione della correzione e del carattere di questo che si tira qui. Secondo, me ne rincresce per cagion vostra, il quale avrei voluto che fuste stato il primo a ristamparlo in Italia. Ma io vi prometto, e statene sulla mia parola, che quando pur cosi fusse, non vi lascerò mancar guadagno.

Tengo in procinto la Strage degl’ innocenti, a mio gusto una delle migliori composizioni che mi sieno uscite della penna e senza comparazione piú perfetta dell ’Adone, il qual poema presso di me non è in tanta stima quanta ne fa il mondo. Questo vi assicuro che non l’averá altri che voi, insieme con un volume