Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/308

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aviso; ché, quando ne sarò certificato, gl’ insegnerò a procedere e lo farò pentire di ciò che avrá fatto in pregiudizio della mia riputazione.

Mandai per l’ordinario passato un mio pachettino in risposta ad un padre di Santa Giustina di Padova, pregandovi a farlo ricapitare: non vorrei che si fusse perduto. E perché ho fretta, finisco con baciarvi le mani.

Di Parigi [162 1 ] .

CLXXVII

Al medesimo

Accusa ricezione della seconda edizione della Galeria e discorre di altre sue opere.

Per via del signor Guinigi mi è pervenuta la seconda impressione della Galena, la qual veramente è comportabile ed assai miglior della prima, la qual vorrei che si fusse tutta smaltita fuor d’Italia per essere si scorretta. I signori Giunti mi fanno instanza per avere altre opere mie, e per certo la stampa della Sampogna non è stata ritrovata cattiva. Io ho risposto che dell’opere ne ho molte, come in effetto è, e tante che posso contentar l’una e l’altra parte; onde per l’avvenire mi sforzerò di compiacere a lui, con protesta però di non dispiacere a voi, alla cui amorevolezza mi confesso obligato, tanto piú avendo conosciuto che nel mio disgusto passato la colpa non è stata vostra. Ben farei volentieri qualsivoglia cosa per riparare alle controversie che son tra voi, e sento infinito dispiacere di cotesti intrichi; ma poiché non è in mia mano il poter mettervi d’accordo, mi sforzerò dal mio canto, per quel che tocca a me, di sodisfare ad amendue. Quanto ai poemi e altri libri miei che si stamperanno qui in Francia, quod scripsi scripsi : credetemi che resterete consolato e non occorre piú parlarne. I Panegirici di Spagna e di Roma non posso né voglio per ora publicare, per alcuni degni rispetti di mio interesse importante; onde potrete ristampargli uniti insieme con gli Ep/lalanii, ma vorrei ohe facessi senza