Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/145

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lubrico positum vide tur facere, quia trans la tio ni bus potius utitur quam imaginibus . Xenophon vero potius imaginibus». Il che tutto se pur è vero, come verissimo appare, sará certo degna se non di lode almeno di scusa l’opinione che tengo io, che in questo negozio Tesser timido, anzi che non, sia gran senno, essendo a mio parere altrettanto biasimevole la coloro follia, che, per farsi ammirare con la novitá e col pericolo, pel filo d’una corda in alto temerariamente poggiando, con una sola vergognosa e mortai caduta possono fare in un medesimo tempo l’ardimento loro ridicolo e lagrimabile; quanto è comendabile la coloro prudenza, che, piú del giusto delle forze loro non presumendo, nelle azioni di vera e soda fortezza una sicura gloria vanno cercando. La cautela di rado, ma l’audacia il piú delle volte è ripresa; né sempre è vero che chi teme del precipizio vada serpendo cosi basso ed umile che ad una nobile altezza mai non aspiri. Ma il prudente, provido per gli altrui casi, con penne non d’ Icaro ma di Dedalo sempre felicemente sollevasi; e tra l’uno e l’altro degli estremi l’impeto dell’ingegno suo ritenendo e con perpetuo tenore d’una sempr’eguale e però mirabile disposizion sostenendosi, del suo moderato non meno che del suo generoso ardire piena e compita lode riporta.

E veramente, se vogliamo pur anche ai maestri ricorrere, e quello considerare nei loro scritti che nel fatto delle translazioni hanno essi dell’ardir giudicato, vedremo che dal loro giudicio, qual egli siasi, il mio parer non discorda. Mostra Quintiliano onde nasca l’altezza delle metafore; e, non dall’audacia ma dal suo confine l’origine di lei additandoci, conchiude ch’ella col pericolo della traslazione s’inalza: il qual pericolo non istá nel soverchio ardimento (ché in esso è piú tosto l’irreparabile precipizio), ma nel termine a lui vicino consiste; onde non audace assolutamente, ma quasi audace vuol essere il formatore degli egregi traslati. Le parole di Quintiliano son queste: «Praecipueque ex iis oritur inira subíimitas , quae audaciae proxima periculo traslationis attollitur, cum rebus, sensu carentibus, actum quendam et animos damus, qualis est: ’ Poutem indigna tus Araxes et illa Cíceronís: c Quid e nini districtus ille tuus in acie phar salica