Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/158

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republica, che nell’ampiezza della Chiesa di Dio spiritualmente e poveramente regnasse, era la Compagnia de’giesuiti; e che la maggior republica tra le politiche, dal principio del mondo sino a questi tempi, e per virginitá e per prudenza e per religione e per durazione, era quella di Venezia. E che però, invi- . diandosi tante eccellenze l’una all’altra, non fu maraviglia se, stendendo i veneziani il braccio secolare, allontanarono da se stessi la Compagnia de’ padri; ma che se mai con prudenza umana potessero specularsi maniere che aggevolassero la riunione delle due republiche, erano senz’altro espresse tutte nelle nobilissime scritture. E piacesse a Dio che fosse nato nei superiori un giudizioso genio d’eseguirle, ché vedressimo forse ciò che desidera il mondo cristiano. E forse forse non avrebbono i veneziani cosi al vivo rotto co’ la casa d’Austria; e forse non vi è altro mezzo per riconcigliargli con quella monarchia che l’altissimo valore dei padri, i quali saprebbono rompere quelle pietre di scandolo sovra le quali si è fabricata la presente guerra. Intorno al desiderio della Paternitá Vostra dell’ inviarle nota delle mie scritture, vorrei ch’Ella deputasse un amico qui che le vedesse, perché io poi farei quanto da esso mi fosse commandato. E qui con parzialissima riverenza le bacio le mani.

[Roma, verso la metá del 1617].

LIX

Del Cardinal Alessandro Ludovisi Notizie varie. Gli augura prospero l’anno nuovo. Di Pavia, li 4 dicembre 1617.

LX

Del medesimo

Lo aiuterá nel suo disegno di esser chiamato alla cattedra di diritto civile nell’universitá di Bologna con lo stesso stipendio che gode a Ferrara; ma la cosa non è facile.

Di Roma, li 12 di decembre 1617.