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LXXIX

Al medesimo


Ancora dell’accademia, indicando se stesso col soprannome di «la Rossa».

Si rompono muri in Pailazzo per far fenestre secrete per il maggiorengo, alla parlata che ha da far la Rossa la Madonna d’agosto.

Che diavolo mi scrivete di febre? Il papa non ha mai avuto febre, e tutte sono menchionarie. Oggi sono stato con lui due ore: m’ha fatto bevere due volte e ha bevuto anch’egli.

[Di Roma, prima quindicina d’agosto 1621].

LXXX

Al medesimo


Intorno allo stesso argomento.

L’accademia si fe’ nel gran salone del papa alla presenza del papa e del resto di Roma, senza eccettuar altro che le donne e gl’infanti. In una moltitudine si grande era tanto il mormorio per lo gran caldo, incommoditá e folla, che la povera Rossa parlò con tanto disgusto proprio con quanta maraviglia di tutti. Ma l’intenderete da altri, perché in questo mondo non si è mai fatta tale accademia, né uomo in alcun secolo parlò mai con tanto applauso. Ma stracciate questa, che ad altri che a voi non si scriverebbe. E vedete se vi voglio bene, ehé solo solo per voi voglio scrivere tutto quello che ho detto, e non lo farei per tutti i monarchi del mondo.

[Di Roma, poco dopo il 15 agosto 1621].

Poscritto, di Girolamo Preti. — Insomma il signor Achillini è un demonio. Domenica nell’accademia egli fece spiritare tutto il mondo.