Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/201

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CXXIII

Iacobo Gaufridio

Descrive la vita che mena nella solitudine della sua villa al Sasso, [verso il 1630?].

CXXIV

Al medesimo


Piange e invita l’amico a piangere la morte del poeta A. Sagramosio. [verso il 1630?].

cxxv

Del signor Giovan Francesco Loredano

Complimenti.

Venezia [verso il 1630?].

CXXVI

Al signor Giovan Francesco Loredano


R isposta alla lettera precedente.

[poco posteriore all’antecedente lettera].

CXXVII

A Giovan Francesco Busenelli


Vorrei scrivere a V. S., ma le giuro che non so che mi scrivere. Perché, s’io voglio prender materia dagli oblighi che io professo alla sua gentilezza, questi di giá son noti a lei, e quei favori, ch’Ella mi fa, molto piú eloquentemente testificano i sensi della mia gratitudine che non farebbe la mia penna. Se io voglio celebrar l’eccellenza del suo nobilissimo ingegno, egli