Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/291

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e piú spesseggiato, che alcuni altri intendenti della lingua hanno voluto che quello del liquefarvi le lettere e dir «vóti» per «votti» e simili non sia regolato, ma falso affatto ed affatto ardito: il che non dico io in foggia veruna, ma l’ho per toscanissimo. Ed a questo disuso riguardò forse il Bembo, quando (secondo che testimonia il Castel vetro nella Giunta alla particella , 45) rispose a Giovanni Stefano Eremita, ferrarese, che se quello «accòlo» di Dante fusse stato verbo, come esso asseriva, e non avverbio, avrebbe avuto la «1» doppia e detto «accollo». Ed invero, se ’l Bembo fe’ realmente tal risposta (oltre che poi nelle sue Prose al terzo libro si corresse), merita qualche perdono del suo errore, potendo aver letti ne’ sopradetti autori approvati non pochi esempi di parole composte e di semplici, nelle quali si fa l’apocope dove sarebbe piú ragionevolmente dovuto farsi la sinalefa e l’apostrofo; se bene Celso Cittadini, il qual per avventura non avea tanto osservato quanto esso Beinbo, biasima di ciò quello nel libro suo dell’ Origini con troppo altiera libertá e troppo magistralmente. Non mi piace mai Tesser prolisso, e tanto meno al presente colle SS. VV., che antiveggono prima ch’io favelli: perciò mi basterá citarne alquanti luoghi in cambio de’ molti.

Dice il Boccaccio nel secondo libro del Filocolo del testo fiorentino: «Di questa casa ti partirai ed andranne a quella d’Ascalione». E nel quinto: «E potranne tu andar con isperanza ch’egli alcuna lagrima porgerá alla tua morte». E dice nel quarto: «S’el fusse quell’uomo ch’esser derrebbe, il derrei sostenere». E nel terzo: «Non derrebbe esser da te lasciato giammai». E nel detto secondo: «Tu lo derresti ben pensare». Ed anco: «Né alcuno ordine arrebbe a’ composti capelli». E di piú: «Tu arrai molti diletti». E dice nel quinto della Fiammetta : «Sono essi della tua memoria usciti o hagli tu nuovamente adoperati ad irretir la presa donna?». E dice il Petrarca nel testo pur fiorentino de’ Giunti :

Guardagli intorno e vidi il re Filippo.

Da’ quali esempi si mosse TAriosto a dire:

E per lo creder mio, tu berrai netto.