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2.86

TOMMASO STIGLIANI

Piú non trattengo le SS. VV. in allegazioni. Solo esamino brevemente i pochi luoghi allegati e finisco.

Nella parola «andrai» dovea farsi la sinalefa nella «i» e dirsi «andrá’», e poi componendola col «ne» farne «andrane» con «n» scempia; e pur per contrario ella s’è apocopata in «andrá» accentuato, e poi s’è composta in «andranne» con doppia «n»; ed altrettanto s’è fatto di «potranne». Cosi, né piú né meno, è avvenuto delle parole «derrebbe», «derrei» e «derresti», ed «arrebbe» ed «arrai». Perciocché le tre prime vengono da «decrebbe», da «deerei» e da «deeresti», e dovea dedursene per sinalefa «derebbe», «derei» e «deresti»; e pure si è loro raddoppiata la «r» per apocope. Né si può dire che si siano scortate da «deverebbe», «deverei» e «deveresti»; perché, se questo fusse, diriano in altra maniera, cioè «devrebbe», «devrei» e «devresti», ché questa sola è la legittima lor sincopa. Il medesimo si può discorrere di «arrebbe» ed «arrai», che debbono dire «arebbe» ed «arai», venendo da «aerebbe» e da «aerai», e non da «averebbe» e da «averai», la cui sincopa è «avrebbe» ed «avrai». Si come parimente «berrai» non può esser contratto da «beverai», perché cosi direbbe «bevrai»; ma si contrae da «beerai», ed avrebbe a dir «berai», e ciò non ostante dice «berrai». «Hagli tu» e «guardagli io» vengono da «baili tu» e da «guardaegli io»; onde verrebbono a dire «hali» e «guardali». Ma, dicendo «bagli» e «guardagli», s’è fatto per apocope, come se dicessero «halli» e «guardálli», avendo sempre la «gl» infranta suono di due «1», secondo stabilimmo.

Né dá noia che «gli» e «li» articoli, quando stanno da sé e non son composti, sieno l’ istesso, cioè che «gli» vaglia per «li»; atteso che in composizione ciaschedun d’essi in virtú dell’accento suona per «1» iterata. Per figura, quando l’articolo genitivo «de li» è due parole, la seconda si pronunzia con «1» scempia. Ma quando esso si comprime in una, cioè in «deli», la «1» per virtú dell’accento si fa doppia e dicesi «delli». E l’ istesso si può dir di «degli», la cui seconda sillaba, contenendo virtualmente due «1», non può in composizione sonarne una.