Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/35

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1623, adí 12 settembre.

Attesto io Gierolimo Priuli cavaliere che, per la prattica ch’io tengo del carattere del cavalier Marini, la presente lettera sia scritta di sua mano.

Io Angelo Contarmi cavalier affermo esser il carattere della presente lettera del signor cavalier Marini, sottoscritta anco da lui medesimo di propria mano.

Io Giulio Strozzi affermo la presente lettera esser tutta di mano del signor cavalier Marino, per l’antica conoscenza che ho del suo scritto.

CCX

Al signor conte Fortuniano San Vitali


Ringrazia l’amico d’avergli inviato il ritratto, e si scusa di mandargliene in contraccambio uno assai brutto.

Ho ricevuto il ritratto di V. S., il quale mi è stato caro, benché soverchio, avendolo io giá scolpito nel cuore. Terrollo nel mio museo tra le immagini degli uomini piú segnalati, a perpetua memoria della sua cortesia e della mia affezione.

L ’ Adone di Vinegia è scorretto, se bene l’impressione di Francia non monda nespole. Qui si ristampa tuttavia, ed io stesso lo correggo, onde sará senz’altro il migliore. I sonetti di V. S. son bellissimi, ed io le ne rendo molte grazie; ma qui non si fa cosa che vaglia. Di me in Roma sono stati fatti mille ritratti, ma pochi, al mio parere, hanno colpito. Procurerò d’averne uno di buona mano e mandarlo. Intanto ne mando uno intagliato in carta, ch’è onestamente goffo e non si rassomiglia punto. V. S. mi conservi nella sua grazia e nella sua memoria. E le bacio la mano.

Di Roma [autunno 1623].