Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/361

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piu che prima, alzò la voce gagliardamente, dicendomi: — Oh che bella coscienza d’uomo attempato! voler commettere disonestá con una povera spiritata! Va’ pure a far l’ufficio tuo al qual manchi, ed il quale è lo stare in chiesa a dir paternostri. — Anzi sei tu — gli rimbeccai io — che manchi al tuo ufficio, il quale è di tentare i fedeli. Poiché io voglio far peccato per mezo tuo, e tu mi predichi la coscienza. Or da quando in qua i diavoli son diventati divoti ed esortano a far bene? Insomma, se tu sei spirito, sei spirito goffo in sopremo grado; e se tu sei donna, pur sei goffa tuttavia. Ma perché gli spiriti son sempre astutissimi e le donne alle volte possono esser pazze, io torno a riconcludere ed a sigillare che tu sia quella femminetta ch’io dissi da principio. Il che se vero è, come è verissimo, tu farai meglio da ora innanzi a prendere la caritá non per lo demonio ma per Dio; e se ancora t’impiegherai a filare, pur farai bene. Ma se vuoi fare una cosa ottima e la piú santa di tutte, prendi marito e non andar piú vagabondando per le strade, ché non si conviene ad una zitella onorata, se ben povera. —

Detto questo, io le lasciai un par di carlini in mano e me n’ andai via, accompagnato con molto applauso dalla piú savia parte de’ circostanti, i quali per le cose vedute ed udite si certificarono affatto colei non avere in corpo altro spirito che la sua anima.

Questo tal successo ho io voluto a V. S. illustrissima qui raccontare, perché non so se le fu allora riferito, benché sappia che ’l signor baron suo consorte lo intese dal monaco medesimo. Il quale appresso, ripensando piú maturamente al fatto, si disingannò ancor egli totalmente, e mi dicono che la fece anco privar della limosina ch’ella giornalmente riceveva alla porta del monisterio.

Di questi indemoniati finti si vede, signora mia, gran quantitá per lo mondo, de’ quali a’ miei giorni io ho conosciuti tanti che ne saprei formar quasi croniche; che per li loro diversi interessi scroccano il vivere al prossimo e dileggiano empiamente i ministri della Chiesa. Non voglio qui inferire non potersi trovare spiritati veri, ché mercé di Dio non ho barattato