Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/397

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scorgere dall’elenco che ne abbiamo dato) l’ordine cronologico, ma sopprimendo anche lui, barbaramente, in tutte la data cronica.

Siamo giá, se non erriamo nel computo, a dugentotrentacinque lettere. Una nuova raccolta piú voluminosa delle precedenti venne pubblicata, in corretta e anche leggiadra veste tipografica, a Venezia, nel 1673 ( 0 . L’anonimo raccoglitore annunzia d’avere pel primo tratte dalle varie opere del M. tutte le dedicatorie, d’avere «ancora diligentemente raccolte tutte le lettere che del M. andavano sparse», e d’avere infine «anco aggiunte alcune, che venivano come tesori, per essere state scritte di propria mano dell’autore, conservate dal signor Michelangelo Torcigliani». La prima asserzione, per quanto un po’ esagerata nella forma, risponde a veritá: ché anzi in codesta raccolta è data anche la dedica «Al suo bel sole» premessa ai Sospiri d’ Ergasto, che noi abbiamo creduto inutile di riprodurre. La seconda è falsa, giacché, in sostanza, il nuovo editore non fece altro che fondere insieme, imbrogliandole peggio, le lettere giá apparse nelle due raccolte dello Scaglia, omettendo, tra le lettere pubblicate prima del 1627, quelle che

10 Scaglia aveva omesse, e tutte le lettere venute in luce dopo

11 1628, vale a dire le trenta dirette allo Scoto, che, come s’è accennato, erano state inserite nell’edizione torinese del 1629. Se non totalmente falsa, di una amplificazione che confina assai con la bugia è la terza asserzione; giacché il contributo inedito, che sarebbe stato fornito dal Torcigliani, si riduce in fondo a una sola lettera: quella al Buonalingua (ccxxxm); con la quale il numero complessivo di lettere del M. pubblicate nel corso del sec. xvii giunge a dugentotrentasei.

Non ci resta dunque se non a rendere conto di altre sole quattordici lettere, le quali sono state pubblicate nel seguente ordine:

237-8) due (xliii-iv), nel 1773, da mons. Giovanni Bottari ( 2 );

U) Leti, del cav. G. B. M. gravi, argute, familiari, facete e piacevoli, dedicatorie, aggiuntevi alcune poesie che nell ’altre sue rime non sono stampate, consacrate all’ illustrissimo signor marchese Guido Rangoni, ecc. (in Venezia, mdclxxiii, per gli eredi di Fr. Haba, pp. 574-1-12 innumer. a princ. e 2 in fine). Precedono la dedica, un avviso «a chi legge» e il ritratto tradizionale del M. Seguono le poesie e la tavola dei corrispondenti. Le lettere sono precedute da sommarietá.

(2) Raccolta di lettere sulla pittura , scultura ed architettura, vii (in Roma, MDCCLXxm, nella stamperia di Marco Pagliarini), 14-6. Si veda anche la seconda edizione, «continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi», vii (Milano, per Giovanni Silvestri, mdcccxxh), 23-7.