Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/401

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men peggio la vita. D’altronde, in quasi tutte si parla del Tasso come di persona ancora vivente: dunque sono anteriori al 1595- Noi abbiamo creduto opportuno distribuirle fra il 1593 e il 1594 Assai meno sicuro ci è riuscito l’ordinamento e la datazione delle lettere che, a nostro vedere, sono da assegnare al secondo periodo (xvi-lx). Anzitutto, mancano spesso i dati di fatto per assodare se la dimora del M. in una cittá sia anteriore o posteriore a quella in un’altra. Di piú, è certo che egli si fermò in una medesima cittá due, tre, quattro volte: e in tal caso come regolarsi? — Comunque, abbiamo creduto assegnare la lettera xvn alla fine del 1601, perché scritta da Firenze mentre il M. si recava a Venezia, ove sappiamo che egli giunse ai principi del 1602; e conseguentemente al 1602 la xx, che è datata per l’appunto da Venezia. — Che le lettere xxi-xxxiii, le quali hanno tra loro stretto vincolo di connessione, sieno state scritte in un medesimo periodo di tempo, risulta chiaro: le abbiamo poste perciò tutte nel 1604, giacché pare che in quell’anno il M. non si sia mai mosso da Roma. — Conosciamo che la prima gita del M. a Ravenna risale al 1605: da ciò la data quasi certa delle lettere xxxiv-v. — Ma eccolo nell’aprile del 1605 di nuovo a Roma, ove scrive il Panegirico di Leone XI, eletto papa e morto per l’appunto in quel mese: donde si giustifica la data da noi assegnata alla lettera xxxvi. — Sará parimente del 1605 la xxxvii? — Chi sa? Certo è che nel 1606 il poeta ritornava a Ravenna, e certo è ancora che le lett. xxxviii-xl furono scritte a breve distanza l’una dall’altra: è legittimo quindi congetturare che appartengano al 1606. — Se nella lett. xli il M. non dice bugia annunziando un suo prossimo viaggio a Bologna, è probabile che codesta lettera sia di poco anteriore alla xlii, scritta per l’appunto da Bologna, ove il poeta si recò, sembra, nel 1607. — Assai dubbia è la data delle lettere xliii-iv, scritte a ogni modo a non molta distanza tra loro: forse avremmo fatto meglio a ritardarle fino al 1609, perché un accenno al «quadro del Carraccio» è nella lett. lix, che abbiamo assegnata per l’appunto a quest’anno. — La stretta connessione tra la lett. xlv (datata) e la xlvi (non datata) ci ha permesso di collocare al debito posto quest’ultima. Lo stesso si dica della lettera xlviii rispetto alla xlvi 1 . — Giungiamo per tal modo alla prima gita del M. a Torino (avanti che vi si fissasse stabilmente) e alle sue fiere contese col Murtola, e cioè alla fine del 1608 e ai principi del 1609: agevole