Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/98

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racchiuda dentro di sé tante celle, portici, caracoli, vicoletti, boschetti, gabbinetti, aquedotti, fornelli, angiporti, casupule, salvarobbe, ritirate secrete e latrine, quante ne contengono i meati, i penetrali e le latebre del vostro naso. Chi vuol vedere la tomba di Merlino, la spelonca della Sibilla, la grotta delle fate, la piscina mirabile, le cento camerelle, con tutte l’altre anticaglie insieme, pongasi a guardare i ripostigli, le caranfole e le catamelle del vostro naso.

Or che vi par egli della vostra nasagine? non è ella fatta a pennello? non è ella di buon tacco? Guai a voi se non fusse l’aiuto del vostro naso caritativo, tra tanti studi che vi convien fare e tra tanti difetti che porta seco la povera vecchiaia; poiché almeno quanto piú con gli anni la vista vi si è scortata, tanto piú il naso vi si è cresciuto, solo per potersi accommodare il basto degli occhiali addosso. Ma ditemi : come diavol fate ad appiccargli ben insú quell’architrave che è cosi largo di gobba? Oh! deve pure alle volte darvi un grande impaccio, per la sua impertinente e bestiai grossezza, una si fatta machina nasale; percioché quel contrapeso, pendendo innanzi, deve sempre tirarvi la testa al basso, talché voi fate le facchinerie d’Atlante a reggerlo ritto. S’io fossi in voi, mel farei fortificare con qualche puntello, o, quando mi volessi voltare, vi porrei la forcina sotto come si fa ai moschetti da posta; perché, in caso che cascasse (Iddio ne guardi il mondo), porterebbe pericolo di far fracasso ne’ poli, tremoto nella terra, subbissare abbissi, sfondar destri, romper qualche fondamento e metter sossopra l’universo.

Andate cauto, accioché i doganieri e i dazieri non ne facciano intercetto come di contradivieto. Non v’impacciate con gli ufficiali della nuova riforma, perché, se per riformarlo vel volessero scantonare, avrebbono la discrezzione d’un pittore che volesse ritoccare il Giudicio di Michelagnolo. Abbiate cura che i caporioni delle strade o i deputati della cittá, i quali non vogliono che i balconi si avanzino troppo in fuora, non vel facciano sfabricare. State in cervello, quando andate al buio ai luoghi communi, di non urtare in qualche pitale, ché sarebbe un peccato se se ne guastasse la stampa. Sopratutto fuggite, di grazia, i quattro cantoni ; perché quello è un maledetto male che subito alla bella prima s’aventa al naso, e ritrovando nel vostro tanta materia da afferrare, se ne farebbe un boccone.

Al campanile di Modona volevano una volta i modanesi far la guaina. E anche al vostro naso vi consiglio io a fare una*fodera