Pagina:Martinetti - Saggi e discorsi, 1926.djvu/67

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molto in alto ed a chiarire in via preliminare quei punti che, in quanto segnano l’indirizzo, sono per tutto il resto di una importanza fondamentale.

Il primo punto da stabilire con chiarezza è quello che riguarda il concetto stesso della filosofia. Importa qui anzitutto non soltanto eliminare le prevenzioni che nel campo scientifico ancora si nutrono contro la filosofia, ma anche fissarne con nitidezza il rapporto con le scienze e la funzione specifica diversa. Non è raro infatti anche oggi sentir parlare della filosofia se non con disprezzo — che non è più nell’indole dei tempi — almeno con una certa diffidenza: come se si trattasse di una disciplina malsicura di carattere intermedio quasi tra la scienza e la poesia. Ora io non dico che nella filosofia tutte le affermazioni abbiano la stessa certezza ed evidenza che hanno — per il matematico — le conclusioni della matematica: ma dico che questo nasce solo da una più esatta conoscenza dei limiti e delle funzioni del conoscere: e che lo svantaggio sta da parte della scienza, la cui sicurezza riposa soltanto su di un dogmatismo inconscio e sulla limitazione del suo orizzonte intellettuale. Che la filosofia sia come il coronamento dell’opera della scienza, è cosa che tutti sanno e ripetono: la filosofia vuole essere, si dice, la sistemazione totale delle conoscenze umane. Ma a questo bisogna aggiungere più cose. La prima è che questa sistemazione non avviene soltanto per opera del filosofo: essa avviene in tutti gli uomini pensanti e, più o meno consciamente, anche nello scienziato. Sarebbe ingenuità rappresentarci l’unificazione filosofica come l’unificazione dei dati scientifici. Nella visione filosofica della realtà, che ogni uomo pensante si costituisce nella vita, concorrono solo per una parte i dati della scienza: un’altra parte non meno rilevante è costituita dalle esperienze quotidiane della vita, della realtà naturale e sociale: ed un’altra ancora dagli elementi della tradizione filosofica che ciascuno di noi riceve dall’educazione, dalle letture, dallo studio personale. Anzi se dovessi determinare comparativamente l’importanza di questi fattori, io metterei in prima linea l’esperienza della vita: quante volte la visione diretta e profonda di un solo fatto non ha gettato per noi sulla realtà una luce più viva che un mucchio di volumi di scienza! In seconda linea la tradizione filosofica: che è tradizione di esperienze e teorie innumerevoli in potenza con