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tutti nella società devono vivere come uomini e perciò debbono poter vivere come uomini. Sulla volontà egoistica dei pochi non deve prevalere l’egoismo bestiale dei molti, ma la legge morale che è lo spirito stesso della società e che vuole che ciascuno possa compiere il proprio dovere, che la società metta ogni uomo in condizione di poter vivere degnamente della vera, pura ed alta vita umana. La sorgente del diritto non è l’individuo come individuo, ma la legge che egli è chiamato a realizzare: di fronte a questa legge l’individuo non ha valore se non in quanto egli è chiamato a parteciparvi e ad obbedirvi.

Come forma ideale di governo la democrazia non ha quindi alcun senso. Espressione ed organo del diritto è sempre una aristocrazia: aristocrazia militare e feudale nelle origini, poi curiale e industriale, e, infine, nell’ideale almeno, intellettiva e morale. Ogni organismo è sempre aristocraticamente ordinato: democrazia nell’organismo fisico vuol dire dissoluzione e morte. La moltitudine delle energie che l’organismo sociale accentra è sempre di natura inferiore: la funzione e il fine della unità sociale è appunto di elevare queste nature inferiori verso una forma più universale ed umana. Ora ciò non sarebbe possibile se la direzione e il dominio dell’organismo non fossero accentrati in una minoranza superiore che domina col diritto che le conferisce precisamente questa superiorità ideale. Anche le aristocrazie barbariche hanno posseduto al loro tempo questa superiorità: nelle condizioni particolari dei loro tempi, la disciplina, il disprezzo della vita, la forza fisica, la crudeltà stessa sono state doti necessarie a sostenere le aspre lotte accese fra i diversi gruppi umani per la distruzione reciproca: come in altri tempi la potenza di organizzazione, la tenacia, la intelligenza e l’assenza di scrupoli sono doti superiori che hanno fondato e sostengono la superiorità della presente aristocrazia industriale di fronte alle folle deboli e mutevoli, schiave dell’ignoranza e del desiderio, tutte assorte nella vita del momento ed incapaci di uno sforzo intelligente e perseverante.

L’ideale di una società evoluta sarebbe certamente una aristocrazia dotata di alte qualità spirituali e morali: noi dobbiamo anzi ritenere che una società in tanto progredisce ed è saldamente organizzata in quanto si avvicina a questo ideale: perchè l’essenza, l’anima della società è la volontà morale della