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sotto settentrione verso mezzogiorno: e così delle altre plaghe s’intenda, non ostando altri più possenti rispetti, perchè l’uno contrario eccessivo non si riduce meglio a temperamento che col suo contrario.

Dopo questo è da sapere che le stanze delle case verso tramontana debbano essere testudinate, ovvero in volta. A perfezione eziandio della casa, è da dividere quella in duo parti, in una delle quali siano ordinate le stanze e abitazioni per il verno, e nell’altra parte la state: e quella parte1 debba essere con maggiore diligenza ordinata, il quale loco dominasse (sic). Le stanze per il verno sieno volte, come è detto, a mezzogiorno, sieno in volta e piccole: quelle per la state per contrario volte verso borea, ampie e aperte. E circa questo è da avvertire che poca grossezza di muro è sufficiente a resistere al freddo2, ma volendo ostare al caldo bisogna fare i muri grossi: e la ragione è manifesta, perchè il freddo è condensativo dell’aere e ingrossativo, e per questo non penetra facilmente: ma il calore per l’opposito è sottigliativo e rarefattivo, donde ne segue che con facilità i muri penetra. Puossi assegnare un’altra ragione, perocchè il calore dell’altre qualità prime è massimamente attivo, dopo il quale si pone il freddo, e questa opinione è di tutti i filosofi, e specialmente di Aristotile nel suo libro De generatione et corruptione3, dove tiene il caldo e il freddo essere qualità attive (benchè più il caldo e l’umido), e il secco essere qualità passiva: avvengachè il secco sia di maggiore resistenza, siccome il caldo di maggiore attività. Dopo questo è da avere avvertenza che essendo ne’ luoghi bassi l’aere molto grosso, generalmente è infetto, e in luoghi eminenti per contrario troppo sottile e penetrativo: fa adunque di bisogno per conservazione della sanità, nei luoghi bassi edificare con più solari, e più abitare le stanze alte che le basse: e così per contrario nei luoghi montuosi e alti, dove è sottile l’aere, edificare da basso e fare lato l’edifizio e non alto; la qual regola in Italia poco si osserva, anzi quasi il contrario in molte città si vede usarsi. Nè è da non credere che

  1. Vitruvio VI. 7.
  2. Si badi che l’autore scriveva in una città di clima temperatissimo.
  3. Lib. I. e II. passim.