Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/219

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libro iii. 199

stata l’umana generazione semplice, e nell’abitare ai bruti essersi assimilata, e avere abitato spelonche e semplici capanne non con piccola incommodità di quella, secondo che ne scrive tra gli altri Vitruvio1. Così cominciando a edificare con legna e canne intessuti coperti di loto, ovvero bitume, di poi alquanto più regolandosi li muri di calcina e sassi componeano, intanto che a comode figure ridussero quest’arte. Dopo questo, essendo gli uomini costretti per ragione a fabbricare templi a Dio, furono costretti i primi inventori di templi a complimento di essi trovare un sostegno di pesi, il quale fosse in apparenza piacevole, e questo sostegno è chiamato in latina lingua columna. E benchè l’opinione di molti, quale sia stato primo inventore di templi sia varia, perocchè alcuni dicono Epimenide filosofo il primo essere stato, Vitruvio niente di meno, al quale in quest’arte e cose ad essa appartenenti è da prestar fede, afferma Doro figliuolo di Elleno e della ninfa Esperide in prima avere edificato un tempio a Giove in Argo città antichissima2. E questa forma fu appellata dorica e denominata da Doro di essa compositore. Dopo questo gli Ateniesi per detto dell’oracolo di Apolline mandando in Asia tredici colonie e sopra di queste costituito Ionio figliuolo di Essuto e di Eleusa, occupando i confini di Caria, quivi molte città edificò, tra le quali fu Melita, quella che per arroganza degli abitanti fu desolata, oltre ai Carii avendo depopulato e debellato gli Eligii, quella provincia dove i detti popoli abitarono fu chiamata Ionia, dal detto Ionio denominata: come conversamente gli Scipioni furono Affricani denominati perchè Affrica superarono. In questa provincia più templi edificando, in prima fondarono un tempio ad Apollo Panionio, detto protettore di tutta la Ionia, il qual tempio chiamaron dorico, perchè fatto era a similitudine di quello che da Doro dorico fu appellato. Dove benchè in molte cose imitassero la composizione di Doro, nientedimeno la simetria delle colonne, o perchè nel tempio di Doro non fossero colonne, o perchè quelle non piacessero ai predetti compositori, escogitarono una figura di

  1. Lib. II, cap. 1.
  2. Lib. IV, cap. 1. Doro era figlio della ninfa Ottico, chè le Esperidi non eran ninfe. Tralascio altri sbagli di nomi, quali ognuno può correggere da Vitruvio.