Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/221

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libro iii. 201


Dopo questo, continuamente più accedendo alla perfezione d’esse, considerato questa seconda forma all’aspetto esser più dilettevole, aggiunsero alle colonne doriche un diametro, e similmente alle ioniche: sicchè le doriche erano di sette diametri, e le ioniche di nove (sic). Chiamaronle corintie, forse perchè l’inventore o fattore d’esse fu di quei popoli corinti, ovvero perchè ivi furono prima fabbricate: sicchè concludendo, e lasciando la prima proporzione di sei diametri, la quale parea all’aspetto molto bassa, quella di sette appellarono dorica, quella di otto ionica, e quella di nove corintia: le quali tre specie così si possono alla figura umana applicare, perchè la prima alla virile, la seconda alla muliebre, e la terza alla verginale si assomiglia.

Oltre a queste tre principali specie, per ornamento degli angoli, un’altra chiamata angolare (detta dal luogo suo) fu trovata, simile ed affine alle tre predette, perocchè in ciascuna delle tre principali si può applicare le angolari alle altre propinque; solo in questo sono differenti che sono di figura quadra, ed hanno le cosce, ovvero facce, che devono essere la quarta parte maggiori del diametro delle propinque ad esse; sicchè se le colonne del tempio fussero corintie, le cosce delle colonne sue angolari dovriano essere la nona parte e la quarta d’una nona più della lunghezza loro, che viene ad essere secondo aritmetica 3/361; e così delle altre specie proporzionatamente s’intenda.

Per maggiore ornamento del tempio fu escogitata un’altra specie di colonne, detta colonna morta, che intorno al tempio debba essere locata, sopra le quali la cornice intorno al tempio posta (ovvero recinto) si posa: la quale richiede il medesimo diametro delle propinque tonde, pigliando per diametro la sua faccia o costa, e non quella da angolo ad angolo più distante. Oltre a questo, ricercano sei strie per

  1. Codesta, che l’autore chiama colonna angolare, è il pilastro d’angolo. Però il diametro loro non può essere ad un tempo = 1. diam. 1/4 delle colonne, ed = 1. diam. 5/36; ritengasi l’aumento del 1/4 per i pilastri dorici, e quello dei 5/36 pei corintii, avvertendo che per lunghezza delle colonne intendesi in questo caso la lunghezza in pianta, vale a dire il diametro. Negli edifizi de’ tempi bassi, e specialmente nelle facciate delle chiese il diametro de’ pilastri angolari eccede quasi sempre la proporzione fissata dall’autore, essendo eguale pel solito alla grossezza del muro laterale esterno.

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