Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/340

Da Wikisource.
320 trattato

come sarebbe il fondare in mare od in alcun’altra profondità di acque: e non per via di prospettiva, e rette linee, o natural disegno, ma per una certa via indiretta: o di alcune nuove ed inusitate invenzioni le quali ingegno umano non potria per alcun modo insegnare; e per questo credo, molte opere si siano perse o ritardate, siccome per manifesta esperienza veggio in questa mia operetta essermi stato forza molte tralasciare. Adunque giudico il disegno essere per questo necessario a qualunque altra scienza si sia.

Ora, siccome richiede l’ordine premesso, dovendo dimostrare alcun modo, oltre ai comuni, da fondare in acqua senza casse o altri modi manifesti a ciascuno, il primo è questo. Facciasi una circonferenza di stillicidi1 e dentro a questa un’altra della medesima figura distante dalla prima piedi 4: questo spazio fra le due circonferenze incluso e vacuato si empia di terra-creta, forte incalcata, condensata e depressa: dopo questo, sia evacuata l’acqua inclusa in mezzo, e nell’asciutto si fondi a beneplacito dell’architettore.

Quando in mare fusse nel fondo terra e non pietre, in luogo degli stillicidi si può mettere i palanconi per più facilità, nella forma che è detto d’essi stillicidi.

Quando il fondo del mare non fusse piano, ma sassoso ed ineguale (la qual cosa a molti architetti ha dato molestia), in questo caso facciasi quattro barconi lunghi secondo la lunghezza dell’edifizio da farsi e alquanto più, e similmente della larghezza s’intenda, ovvero in quella forma che debba essere l’edifizio, in modo che le quattro barche, collegate l’una testa con l’altra, facciano un quadrato, e sopra a ciascuno angolo si ponga un argano, e nel mezzo delle barche collegate si faccia una cassa alta secondo l’altezza del mare in quel luogo, e della medesima figura dell’edifizio: della qual cassa siano i lati di collegati legnami: il fondo di questa sia di canapi a modo di rete intessuto, e sopra a questo fondo (pendente 2, o 4 piedi, e non tirato) si ponga un canevaccio o panno tenace e grosso, acciocchè la calce non esca fuore, confitto nelle estreme ed infime parti della cassa: di poi,

  1. Così trovo nel codice: leggasi di steli, e così pure all’articolo seguente, ove è anche scritto palanconi per panconi ossiano assoni.