Pagina:Matilde Serao Saper Vivere.pdf/45

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le gente svelta, bene educata e taciturna. La signora non accompagna la visitatrice, se non sino alla porta del salotto: non accompagna, se non per un paio di passi, i visitatori. Non deve mai restare seduta più di cinque o sei minuti, presso una sola signora: deve passare dall’una all’altra, senza affettazione: spesso, si deve sedere per pochi minuti, in due ore. È una dura corvée, il giorno di ricevimento.

IV. Che si offre il «giorno»

Appena appena si abbia una posizione modesta, si può e si deve offrire qualche cosa alle amiche e agli amici, quando si ricevono le loro visite, nel giorno. Tre etti di cioccolattini; quattro etti di biscotti fini. Basta mettere questi dolci, i primi o i secondi, in un bel piatto del Giappone, in una bella coppa di cristallo, oggetti che sempre si possiedono e offrire questi, cioccolattini, questi biscotti con buona grazia: e si ha subito l’aria ospitale. Chi può offrire dell’altro, tanto meglio! Viene in prima linea il thè: si può offrire nel modo più semplice, cioè per mezzo del cameriere che, appena una signora è seduta, arriva con un vassoino dove sono una tazzina col thè, la piccola lattiera e il recipientino con l’acqua calda, per allungare il thè, se si vuole: immediatamente, si offrono dei biscotti inglesi, dei wafers delle pasterelle secche, insieme. Per far questo, basta un cameriere molto svelto; e non grandi arnesi, come tazze, cucchiaini, salviettine, ecc. Ma se si vuole offrire il thè, prendendolo da un tavolino, in fondo al salotto, allora l’organizzazione deve essere larga e il lusso pre-


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