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gli animali erbivori e quelli dei carnivori, se non che i primi li traggono dalle piante, i secondi da altri animali.

E poichè la composizione del sangue, non che quella del maggior numero dei tessuti e dei liquidi animali è quella stessa delle sostanze organiche neutre or ora citate, poichè non provano nel far parte dell’organismo animale alcun cangiamento di chimica composizione, e non fanno che prendere nella nutrizione una nuova forma, è naturale, è giusto d’ammettere, che nell’atto della digestione le sostanze azotate neutre alimentari non fanno che divenire solubili e passano così inalterate nel sangue.

L’isomeria di queste sostanze azotate è pure dimostrata dal bel fatto scoperto da Denis che cioè, la fibrina cangiasi in albumina, allorchè è stata disciolta in una soluzione satura di sal nitro. Questo fatto è tanto più curioso, giacchè non sembra verificarsi che per la fibrina del sangue venoso, mentre quella del sangue arterioso non si discioglie nel sai nitro, nè si cangia in albumina. Scherer ha provato a tenere esposta la fibrina del sangue venoso in una atmosfera di gas ossigeno, ed ha visto convertirsi l’ossigeno in acido carbonico, perdendo così la fibrina la proprietà di cangiarsi in albumina colla soluzione di sal nitro.

Alcune sperienze di Fisiologia hanno da lungo tempo stabilito che la digestione di tali sostanze alimentari è un atto puramente fisico, che si opera indipendentemente dall’organismo vivente. Non v’è chi ignori le sperienze celebri del nostro Spallanzani: la carne, il glutine, l’albumina coagulata introdotta nello stomaco entro tubetti metallici pertugiati, si disciolgono, si digeriscono, come se fossero libere nello stomaco stesso.

Le ricerche recenti di Eberle, Schwann e principalmente quelle di Wasmann hanno stabilito che nel sugo gastrico, che sembra essere una soluzione acquosa d’acido idroclorico di fosfati acidi secondo Blondlot, trovasi disciolta