Pagina:Mazzarella - Di Tito Lucrezio Caro e del suo poema De Rerum Natura, 1846.djvu/20

Da Wikisource.

DI

E DEL SUO POEMA

DE RERUM NATURA




«Quid, quod haud pauci juniorum ad

philologiam aspirantium neque legerunt
unquam Lucretium, nec quid
scripserit sciant?»

Forbiger: de T. Lucr. Car. dissertatio.




Mentre Roma tra il conflitto delle armi italiche, delle esterne e delle intestine, maturava pur comechefosse i frutti del tardo suo incivilimento, al sorgere di quel secolo, cui aureo chiamano le lettere, e funestissimo alla cosa pubblica addimostrano le storie, primo per età,