Pagina:Mazzini - La santa alleanza dei popoli, S.l., s.n., 1849.djvu/17

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ci pensino. Pretendere che i più s’intendano su tutto il da farsi nel futuro prima di agire è un condannarsi a rompere contro, non diremo la necessità di lunghi anni d’indugio; — poco importerebbe il tempo in un’impresa come la nostra, — ma contro l’impossibilità di trasformare una gente che vive forzatamente in una atmosfera di egoismo e di corruttele. Toglietela a quelle influenze mortali: conducetela all’aperto in un elemento più puro, sotto il cielo di Dio. Rompetele i sonni con una scossa violenta, le abitudini coll’entusiasmo della battaglia: otterrete allora, nel concitamento di tutte le facoltà, un getto di vita potente e volente, e la verità scenderà più rapida sul popolo congregato a fecondare quella vita. Operate, insomma: l’azione è rivelazione alle moltitudini. E ad operare efficacemente, dacchè levarsi senza speranza ragionevole di trionfo sarebbe in oggi colpa gravissima, bisogna unirsi. Unitevi, dunque. I momenti corrono gravi di eventi. I tristi governi che pesano a guisa d’incubo sulle vostre facoltà, e sull’anima delle nazioni, vi hanno dato in Baden, in Ungheria, a Roma, il loro programma: alleanza ad opprimere. Sia il vostro: alleanza ad emancipare. Pubblicamente o secretamente, a seconda dei luoghi, rannodiamoci, intendiamoci, prepariamoci. Il giorno in cui, simili ai primi cristiani, potremo dire: nel nome di Dio e del Popolo, noi siamo uno, i nuovi pagani saranno impotenti, il vecchio mondo sarà vinto da noi. Dio c’inspirerà poi le vie del futuro.