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Pagina:Meditazioni di un brontolone - scritti d'arte e di letteratura (IA gri 33125010115745).pdf/21

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A proposito di verismo e di naturalismo 7

intonazione di sprezzo, il piccolo Salomone; - io aborro il manierismo sotto qualunque forma mi si presenti; detesto il convenzionalismo sotto qualunque bandiera mi appaia; odio l’Accademia, il Liceo, il Conservatorio, Aristotele, Orazio, Quintiliano, Longino, le regole, i precetti, la grammatica, il vocabolario, tutto eiò che sa di limite, tutto ciò che ha l’aria di insegnamento, tutto ciò che può inceppare in qualsiasi guisa la libera manifestazione del libero genio dell’artista; sono intransigente nel campo dell’arte.... voglio fare i versi di sedici sillabe, se mi accomoda, e magari di dieciotto....

— E perche no di venti? - domandai io, procurando di dare un’impronta di bonomia a quella interrogazione, sotto la quale, a stento, si nascondeva lo scoppio della mia impazienza.

L’azzimato comunardo dell’arte cessò, per un momento, di parlare, mi guardò nel bianco degli occhi, poi riprese a dire:

— E perchè no?... Anche di venti, se mi talenta; perchè io ho il coraggio delle mie convinzioni, io, e mi rido di coloro che adorano Raffaello, e di quelli che restano in ammirazione dinanzi a un quadro del Guercino; mi sento assalire dal mal di mare quando odo un’opera del Rossini o del Bellini, e sbadiglio, oh! sbadiglio forte, se sono condannato a leggere Dante... Non dico poi che temerei di morire d’apoplessia se dovessi centellinarmi la Gerusalemme liberata.... tutta roba vecchia, roba di altri tempi, di altri costumi, di altri gusti che siano gli odierni... Trovo appena appena passabili l’Heine, il De Musset e lo Zola in letteratura; il