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Pagina:Meditazioni di un brontolone - scritti d'arte e di letteratura (IA gri 33125010115745).pdf/24

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10 Meditazioni di un brontolone

più risoluto, d’idealismo e di verismo, di classicismo e di naturalismo, di convenzionalismo e di realismo, condannando poco men che alle fiamme, come nuovo Cardinal De Pouget, gli scritti del Divino Poeta, schernendo il Sanzio, il Quercino, il Rossini, il Bellini e via di seguito?... È dunque evidente che ella ha studiato profondamente l’estetica, dai dialoghi di Platone e dalle opere di Aristotile fino al Locke, al Leibnitz, al Kant, allo Schelling, all’Hegel, al Cousin, al Jouffroy, al Gioberti; è evidente che ella deve aver girato, per lo meno per lo meno, tutte le gallerie e tutti i musei d’Italia, per poter instituire un parallelo fra l’arte antica e la moderna: è evidente che ella deve aver letti, intesi, gustati tutti i più grandi autori delle letterature vecchie e delle nuove, per poter giudicare e mandare secondo che le piace di avvinghiare - scusi la reminiscenza classica - io tutto ciò debbo credere, pei suoi discorsi, e ciò credo e ritengo, per fermo. O come vuole, dunque, caro signore, che io mi burli di lei?...

Il mio ragazzo s’era seduto al suo posto: era diventato prima rosso, poi pallido, poi rosso ancora; si era tolto il guanto dalla mano sinistra, poi se lo andava, con moti convulsi, calzando di nuovo, e, quando io ebbi finito di parlare, restò inchiodato nella sua poltroncina, immobile e muto, guardando il sipario.

— Ma, dunque, scusi - domandò allora il rosso e paffuto notaio, che non aveva perduto una delle mie parole - ma, dunque, scusi, quale è la sua opinione in tale disputa?...

— La mia opinione? - dissi io, sorridendo: - si figuri, ella, mio buon signore, se questo sia il luogo e questa