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Pagina:Meditazioni di un brontolone - scritti d'arte e di letteratura (IA gri 33125010115745).pdf/445

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Il Metastasio e il Metastasismo 431

l’ariette in torototera e in torototà, ma nessuno, nè prima, nè dopo di lui, seppe salire più alto nel dare a quei metri, ora molli, ora saltellanti, quali li richiedeva e li richiede la musica, la grazia quasi lasciva della forma e il vigore del pensiero sempre filosofico e morale, spesso assolutamente profondo, che ne è il contenuto. E vero, è vero, Metastasio è il poeta svenevole dell’amore sentimentale e convenzionale, ma tale amore, che è il riflesso di quello in voga al suo tempo, ha suggerito a quel rimatore le più profonde osservazioni, le riflessioni le più acute intorno a questa eterna passione umana, osservazioni e riflessioni che, raccolte, collegate fra loro ed analizzate, potrebbero porgere oggi materia a un bel volume di fisiologia dell’amore.

E quella stessa musicità, dirò così, della poesia metastasiana, quella stessa spontaneità e fluidità della rima, per la quale al lettore par proprio che quel pensiero non potesse essere espresso altrimenti che così come lo fu, e che quella rima non potesse essere altra o diversa da quella che usò il poeta, queste stesse qualità, dico, non sono soltanto tratte dalla calda immaginazione, dall’altissimo ingegno del poeta cesareo, ma derivano in lui altresì dal gusto finissimo, dallo studio accurato, da un’arte profonda.

Le immagini si succedono sempre, nei suoi versi, chiare, ordinate con una semplicità che par cosa naturale ed è arte squisita; ogni idea ha sempre la sua idea corrispondente e mai trovasi, con arruffamento del periodo e dei verso, fuori del posto dove logicamente deve stare; nelle sue similitudini infinite non c’è