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Avuto sentore dell’inasprito animo del Negus e di ras Alula a nostro riguardo, il Governo italiano ritentava tosto di placarli, facendo loro ripromettere pel mese di novembre, la solenne missione già annunciata al Negus dal Ferrari, colla quale si sarebbero appianati tutti i dissidi.

Parve che questa promessa acquetasse alquanto il Negus ed il suo Ras, il quale subito dopo si mise in marcia con 10000 uomini, muovendo alla liberazione di Kassala. Nelle vicinanze di Cuffit s’incontrava il 23 settembre 1885 in un corpo di 5000 madhisti condotto da Osman Digma e lo distruggeva quasi completamente, subendo però egli stesso gravi perdite e rimanendo anche ferito ad una spalla.

Questi risultati e la notizia che fin dal 29 luglio Kassala era caduta nelle mani del Mahdi, determinarono il vittorioso ras Alula a ritornare all’Asmara, donde mandò a chiedere al colonnello Saletta medici e medicinali per curare i feriti.

Ma le buone disposizioni d’animo che il Ras fingeva o sentiva in queste occasioni, furono tosto turbate da un’altro avvenimento che lo fece andare su tutte le furie.

La tribù degli Habab situata a nord di Massaua e nemica dell’Abissinia aveva chiesto il nostro protettorato, ed il suo capo Hamed el Driz si era offerto di mettere a disposizione del colonnello Saletta all’occorrenza circa 10000 uomini, concedendo anche una stazione estiva