Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/58

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— Ah! — rispose il vecchio con uno di quei sorrisi brevi, che alla lunga dovrebbero corrodere le labbra che li recano, tanto sono acri, incisivi, mordaci.

— Povero Giuliano! — disse qualcuno — cosa farà ora?

E fu la fine.

Giuliano non fece nulla di straordinario per celebrare l'era della sua riacquistata indipendenza. Si vide più festeggiato, più accolto, più ben voluto che mai. Passò un carnevale delizioso, si divertì, fu amabile, evitò ogni laccio, si congratulò molto con sè stesso, e accompagnò a teatro due o tre volte la sua vecchia mamma. Un giorno, un'idea bizzarra gli passò per la mente: «Se prendessi moglie?»

Ma la scacciò subito subito, come una tentazione.

Ora aveva la sua libertà e voleva goderla.

Goderla, ma come? Se avesse avuta una gran fortuna, ecco, sarebbe andato a Parigi! E invece