Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/92

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a dorso nudo, i palafrenieri ed i cavallanti interrompevano le loro faccende, per fermarsi ad ammirare quel gruppo magnifico. La riputazione di Mia aveva oltrepassati i limiti della tenuta e vistosissime offerte di compra erano giunte sino a Drollino, ma il giovane rispondeva con un no così brusco e reciso che ormai nessuno più s'attentava a intavolar trattative. Mia era l'orgoglio, la passione di Drollino. Non aveva mai permesso a nessuno di cavalcarla nè di governarla ed era istancabile nell'usarle infinite e delicatissime cure.

Qualche volta le andava mormorando all'orecchio qualche parola, come se ella potesse intenderlo... dargli retta. Si faceva ubbidire senza mai batterla, l'aveva avvezzata ad una straordinaria sensibilità di bocca... Il suo sogno di bambino era esaudito; quella cavalla, era sua, sempre, veramente sua.... No! non sempre.

Un caso esisteva, solo, ma esisteva, in cui la voce di Drollino perdeva ogni prestigio per l'orecchio