Pagina:Memorie dei Conti di Thunn 1839.djvu/57

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Un nipote di questi due, Guidobaldo, nato in Boemia, il cui padre fu Giansigismondo benchè fosse eccessivamente ambizioso, meritossi amore da’ coetanei, e stima dai posteri. Ottenne molti canonicati, fu Vescovo di Ratisbona, Arcivescovo di Salisburgo e Cardinale di Santa Chiesa. Abbiamo già detto che voleva pur essere Vescovo Principe di Trento. Ei possedeva però i talenti che degno il rendevano delle cariche ambite, ed ebbe l’efficace volontà di adempiere i doveri che vi sono annessi. In molti libri, e segnatamente negli Annali di Salisburgo (taccio dei panegiristi Federici e Friedenfels), si parla di lui, encomiandolo qual ottimo Vescovo e qual Principe degno di avere imitatori. I benefizj da esso fatti alle Chiese e ai Principati che amministrò, sono molti e grandi. Salisburgo non potrà dimenticare Guidobaldo di Thunn finchè non saranno, per istraordinarie rivoluzioni, spariti i monumenti d’ogni maniera che parlano della sua beneficenza. Egli istituì, per la sua famiglia, una primogenitura, che chiamano il gran maggiorato di Cloesterle, alla quale, in estinzione delle linee prime chiamate, hanno diritto le altre tutte. Finì di vivere nel 1668.

Non dissimile da Guidobaldo, anzi più virtuoso, mostrossi il fratello di lui Giovanni Ernesto. Fu prima Vescovo Principe di Secovia, e