Pagina:Memorie storiche del Santuario di Castelleone.djvu/10

Da Wikisource.
2

ri, o Feudatarj, sempre in rivolta contro il lor legittimo Sovrano, non lasciavano pace ai poveri abitanti, che soccombevano inoltre sotto la fame per la penuria de’ viveri; e mali contagiosi mietevano a migliaja le vittime, o a meglio dire spopolavano gli intieri paesi. Da un quadro così funesto, cui presentò l’Italia per più lustri non interrotti, ben si può dedurre quali fossero le tristi vicende, che desolavano, come dissi, quella misera età. Ma quel Signore, che aggravò per tal modo allora la mano su queste terre a gastigo dei peccati del popolo, volle ancor ricordarsi delle sue misericordie, e usar del mezzo dell’Augusta sua Madre per annunziarle.

Questa nostra amorosa comune Protettrice onorò in fatti in varj tempi col suo aspetto la terra, e si rese visibile in più luoghi ad alcune anime giuste, lor di sua bocca soavemente parlando, a renderle partecipi della celeste pietà, e di quelle grazie, ch’eran presso a discendere sui popoli afflitti.