Pagina:Memorie storiche del Santuario di Castelleone.djvu/21

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gua impedita, ritorna al Castello; ed entrata nella Chiesa Parrocchiale, dopo una breve orazione, mostrando al Podestà, e a D. Matteo da Ponte la storpia mano, e la lingua impedita, indicava loro coi cenni ciò, che le era di nuovo avvenuto.

Eravi tra gli astanti il Prete D. Giacomo Zoveni, che tuttora incredulo; questa, disse, è una Vecchia finta e pazza; e prendendole in così dire la mano, restò anch’egli, con dolore vivissimo, storpiato nel braccio.

A tale portento tutti rimasero attoniti e sbalorditi; e D. Matteo da Ponte, ed il Podestà, ne fecero subito relazione a Monsignor Baldassare Cavagnino, allor Vicario Generale della Curia Vescovile di Cremona. La Donna ritirossi di nuovo a casa, ed ivi passò ancora la notte in continua orazione davanti ad una Croce, e ad una Immagine di Maria, come riferirono i di lei figlj. Una folla di Popolo continuava frattanto a visitare la casa di Domenica, e la Vigna del prodigio.