Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/213

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gran Duca di Toscana, quello della Reale Arciduchessa sposa del Re delle Due Sicilie, e quello in fine del Reale Arciduca Ferdinando nuovo Governatore e Capitan generale della Lombardia Austriaca. Cristoforo Sizzo accolse tutti questi Regj Principi e Principesse nel Castello di sua residenza in Trento con quello splendido apparato e quella magnificenza, che convenivasi a sì augusti ospiti.

Per quanto amasse egli la sua patria, e singolarmente la città di Trento, di cui nato era cittadino, non permise giammai, che il Magistrato consolare per quella naturale tendenza, che hanno tutti i corpi politici ad ampliare ed estendere la loro autorità, oltrepassasse punto i limiti di quella ispezione e giurisdizione, che legittimamente competevagli. Egli aveva quindi vietato al medesimo l’esercizio d’alcuni atti di giurisdizione o d’alcuni diritti, che il Magistrato credea appartenergli, ma che realmente non gli appartenevano. Il Magistrato, reclamò contro i decreti del Principe, ed espose i suoi lamenti innanzi al supremo Consiglio aulico dell’Impero, presentando al medesimo una scrittura latina stampata col titolo Libellus gravaminum. Il Principe Cristoforo m’aveva poco tempo prima chiamato a sedere nel suo Consiglio aulico, e mi prescelse allora a difendere i diritti della sovrana sua autorità; il che io feci con una scittura pubblicata colle stampe l’anno 1774 col titolo Vindiciæ Celsissimi Tridentinorum Prin-