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Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento - parte prima.djvu/104

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della naunia. 93

v’ha una sola entrata, uno pene aditu relaxatus; ma se questo è il solo passo o la sola entrata, che v’incontrò S. Vigilio venendo da Trento, l’Anaunia aveva sicuramente al tempo de’ Romani, come ha pure oggidì, molte altre strade, e molte entrate in varie altre parti, le quali anzi abbiamo ragion di credere, che in quel tempo più agevoli fossero e più comode che ora non sono. S. Vigilio non dice, che fosse circondata all’intorno da una corona di castelli per escludere ogni altra entrata, come gli fa dire il nostro autore; ma dice solo, che presentava una specie di teatro con una moltitudine di castelli, cioè una moltitudine di terre e villaggi posti all’intorno quasi in corona. E che diremo poi delle altre parole del nostro storico contenente per conseguenza un popolo separato dagli altri popoli, che poteva rimanersi solitario come le bestie ne’ loro covili? I Nauni non erano un popolo separato dagli altri popoli, il quale rimanesse solitario come le bestie ne’ loro covili; ma era un popolo già da tre secoli e più venuto allo stato di civilizzazione e coltura, e conviene non avere alcuna idea del governo de’ Romani, ed essere affatto digiuno nella storia di quei tempi per immaginarsi, e dire ciò che s’immagina e dice il nostro autore. I monumenti poi, che riguardano particolarmente l’Anaunia, ci dimostrano, ch’ella era un paese popolato e florido, che aveva un ragguardevole Emporio, e ch’eser-