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della naunia. | 115 |
ginaria del nostro paese, e che in esso ebbe sempre la sua sede. V’ha nell’archivio del Castello del Buon Consiglio di Trento un documento, in cui Alberto I. Vescovo di Trento li 9 Luglio 1185 investisce a retto feudo Comitem Odolricum de castro de Arso. I Conti d’Arsio acquistarono poscia molt’altri feudi, e tra questi il Castello Vasio nella pieve di Sarnonico, e conseguirono la carica o dignità di camerieri ereditarj del Principato di Trento. Esiste anche oggidì il Castel d’Arsio, ma esso perdette il suo lustro, dacchè i suoi Conti trasferirono il loro domicilio nella vicina terra d’Arsio, e nel palazzo ivi novellamente rifabbricato, ed un’altra linea de’ Conti d’Arsio fissò il suo soggiorno in un altro suo palazzo nella terra di Revò. Non è qui luogo a parlare degl’insigni uomini, che uscirono in varj tempi da questa nobilissima famiglia; ma io non posso ritenermi dal rendere qui un giusto tributo di lode ad un vivente soggetto della medesima, cioè al nostro Canonico Conte Giuseppe d’Arsio, il quale in ancor verde età ai più rari lumi e talenti accoppia tali virtù, per cui ben degno sarebbe di salire alle più luminose dignità. S’egli non vi salirà forse mai, perchè il vero merito è modesto, nè alcuna cura si prende per farsi conoscere, noi diremo che la vera gloria consiste non in aver ottenuti gli onori, ma in averli meritati.
Sotto la villa di Cagnò si veggono le