Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento - parte prima.djvu/14

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e del territorio di trento. 3

ad Athesim. L’esercito Cimbrico aveva sparso il terrore in tutta l’Italia, ed in Roma medesima; ma venne sconfitto interamente e distrutto in una grande battaglia datagli da Mario, e dal suo collega Q. Catulo nel territorio di Verona, battaglia memorabile, per cui Mario meritò d’essere chiamato nuovo fondatore o salvatore di Roma. Prima di questa rotta nello scendere che facevano i Cimbri, e negli sforzi de’ Romani per opporsi loro, varj fatti d’armi successero nelle nostre parti. Il Proconsole Q. Catulo era venuto loro incontro nelle Alpi trentine, e vi aveva occupato vicino all’Adige un castello; ma ne fu da’ Cimbri scacciato, come leggesi nell’Epitome di T. Livio [lib. 68.] Cimbri repulso ab Alpibus fugatoque Q. Catulo Proconsule, qui fauces Alpium obsederat, et ad flumen Athesim castellum editum insederat, reliqueratque. Tra queste stesse Alpi seguì il celebre fatto del figlio di M. Emilio Scauro, il quale essendo nel numero di quelli, che avevano abbandonato in un conflitto il Proconsole, ed essendogli stato detto per ordine del padre, che si quid modo reliquum in pectore verecundiæ superesset, conspectum degener filius irati patris vitaret, si diede da se stesso disperatamente la morte. Valerio Massimo1, che questo avvenimento racconta, dice ch’esso seguì apud Athesim

  1. Memorabil. lib. 3. cap. 8. §. 4.