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un’antica torre, ben conservata che era munita di saracinesca e che serviva anch’essa di porta. Avendo il Tanaro cangiato il suo letto questo ponte trovasi ormai intieramente sotterrato. Poco distante da questo vi era la porta del Broglio la di cui difesa era affidata ai cavalieri di Malta contro le aggressioni dei Saraceni che infestavano la valle del Tanaro, la di cui strada veniva a metter capo a questa porta. Si addita tuttora come antica proprietà della religione di Malta, una casa che fiancheggia questa porta, e che trovasi registrata nel gran Cabreo, delle possessioni in Piemonte di questi Cavalieri.

Da questa porta saliva un muro di cinta sino al bastione di Soraglia che era munita di tre torri una delle quali serve tuttora per l’orologio e per la campana di Citta.

La terza porta era quella di Soraglia, che chiudeva la via della riviera. La quarta quella di S. Giovanni con torre e ponte su Cevetta verso levante. La quinta detta il Portiolo per la via del forte e delle Langhe. La sesta quella di san Francesco munita di torre con un ponte su Cevetta pel passaggio all’ospedale ed al convento di S. Francesco. La settima turrita anch’essa vicina alla Madonna di Campagna, e l’ultima al ponte della Cattalana vicina alla torre detta dei Guelfi.

Quasi tutte le contrade e le piazze erano fiancheggiate da portici per comodo dei commercianti, e per l’angustia del sito le facciate delle case non avevano che un arco, con due finestre sopra per le abitazioni, ed i più facoltosi le innalzavano sino al quarto e quinto piano. Le poche case che portano l’impronta dell’antichità coi sesti acuti, coi mattoni lisciati o impressi di ornati fanno prova di quest’asserzione.

Il borgo della Torretta, che apparteneva anticamente ai marchesi di Susa, comprendeva tanti abitanti quanti ne poteva contare la Città e gli altri borghi di qua dal Tanaro.