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di far perfezionare la cinta del giardino di questo nuovo monastero.

Con suo testamento delli 27 marzo 1706 la madre Francesca Antonia Filippone da Torino istituì erede universale questo stesso monastero di cui essa faceva parte. Così fece pure certa madre Costanza Mondella con suo testamento delli 6 aprile 1716.

Nel 1765 morì in questo monastero in concetto di santità suor Maria degli Angioli, nativa d’Oneglia e contessa vedova Riccardi, dopo una vita austera e penitente.

Essendosi il numero di queste monache ristretto a pochi soggetti, venne per sovrana disposizione soppresso il monastero, e devolutane la proprietà al R. Demanio1.

Il Re poi Vittorio Amedeo III di Savoia ne fece generoso dono all’ospedale degl’infermi di questa città.

Da un’iscrizione che si legge in quest’ospedale medesimo, si deve argomentare che la sullodata monaca Francesca Antonia Filippone abbia fatto il suo testamento d’accordo col signor Tommaso Filippone suo parente, di cui si parla in questa inscrizione, e con la riserva che venendo ad esser soppresso il monastero, i beni legati dovessero ritornare in proprietà dei loro eredi.

Ecco le precise parole di quest’iscrizione tradotta dal latino:

«Quei beni che nel passato secolo il signor Tommaso Filippone con pia liberalità avea destinato per l’erezione del convento sotto il titolo della Visitazione di M. V. e di S. Francesco di Sales, ora che cessò di esistere lo stesso monastero, per patto ritornarono in proprietà dei suoi pronipoti Barone Gaetano della Torre, dei signori di Romano, e del conte Luigi di Mombello. Non degeneri

  1. Nella visita pastorale, di monsignor Vasco, dell’anno 1728, questo monastero viene intitolato Congregazione, ossia conservatorio delle oblate sotto il titolo della Visitazione di M. V.