Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/35

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24 MEMORIE STORICHE

non è certamente anticiparne l’epoca vera. Ma un’altra epoca abbiamo più arretrata ancora, e non meno sicura, sapendo noi dal cav. Fr. Sabbà da Castiglione, che Lionardo, suo contemporaneo, già era in Milano, e lavorava al modello della statua equestre nel 1483: imperciocchè narrando egli come i Francesi lo distrussero quando Lodovico XII s’impadronì di Milano nel 1499, soggiugne che il Vinci intorno a quella grand’opera sedici anni continui avea consumati1. Non abbiamo è vero altro argomento che quest’epoca confermi; ma nemmeno nessuno ve n’ha che la contraddica: e altronde il dotto e savio scrittore milanese, che narra d’aver veduta una sì nobile e ingegnosa opera fatta bersaglio a balestrieri Guasconi, ben merita tutta la fede.

VII. Un altro abbaglio del Vasari, e generalmente de’ biografi del Vinci, si è che Lodovico il Moro alla corte sua l’invitasse, perchè il divertisse col suono della sua cetra. Vero è che eccellente musico, e sopra tutto esimio suonator di lira riputato egli era, cosicchè, al dire del Lomazzo tutti in quest’arte ei superava. Vedesi in una nota del suo codice (segnato Q. R. pag. 28) fatta menzione d’una viola con


  1. Ricordi di Monsig. Sabbà da Castiglione. Vineia presso Farri 1560. Vedi il num. XVIII.