Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/36

Da Wikisource.

DI LIONARDO DA VINCI. 25

nuova tastatura: in altro codice v’è d’una lira il disegno da lui fatto; d’un’altra sua lira formata dal teschio d’un cavallo con molta parte d’argento parla il Vasari summentovato; e con una chitarra in mano io vidi il suo ritratto fra gli ornati del frontispizio di un bel codice triulziano in pergamena, ch’è un Trattato di Musica di prete Florentio dedicato al cardinale Ascanio Sforza. Con tutto ciò non è punto credibile che il Vinci sia stato quì chiamato per divertire suonando e cantando Lodovico, il quale gli uomini più grandi de’ suoi dì in ogni scienza ed arte studiavasi di quì raunare; e che conoscer dovea quanto Leonardo valesse nelle belle arti, e specialmente nella pittura, avendo nella sua corte la mentovata famosa rotella da lui giovanetto dipinta, e dal duca Galeazzo Maria comperata per 300 scudi, siccome scrive lo stesso Vasari; e appunto in vista di questa, al dire del Lomazzo, egli è stato quì ricercato.

E in vero, o si considerino le idee grandiose e politiche di Lodovico il Moro, o le prove di sapere e di abilità nelle arti offerte da Lionardo, che di musica e di stromenti musicali mai non fa parola, o ciò che questi quì fece, ben vedesi ch’egli vi fu chiamato non meno ad istruire che ad operare, e anche ad istituire e dirigere un’accademia di scienze e d’arti. Sappiamo dagli scrittori della vita di Lodovico, che

c