Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/55

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44 MEMORIE STORICHE

se a Pavia sul finir dell’autunno. Magnifiche feste ivi preparò Lodovico, essendo vivente ancora, ma già di veleno infetto, il nipote. Che tutta la pompa di quelle feste dirigesse Lionardo ben è probabile; ma io scritto nol leggo. Vogliono alcuni che a questa occasione formasse egli il lione pieno di gigli, che al re, squarciandosi il seno, presentolli; ma vedremo doversi ciò riferire ai tempi del re Francesco I dopo la vittoria riportata a Meregnano.

E poichè di Pavia ci occorre di far menzione, non sarà fuor di luogo il rammentar quì il lungo e diligente studio che Lionardo colà fece della notomia, avendo a maestro il valente professore Marc’Antonio Della Torre genovese, a cui coll’esattezza de’ disegni il Vinci grandemente giovava, mentre un’esatta cognizione egli stesso traevane dell’umana struttura, e dell’uso delle parti. Che Lionardo necessario trovasse lo studio di notomia ad un dipintore cel dice egli medesimo sovente nel Trattato della Pittura; ma più energicamente anche il dimostra nella seguente nota, che trovasi nel Cod. segnato Q. in 16. = Necessaria cosa è al Pittore per essere buon Membrificatore nell’attitudine e gesti che far si possono per li nudi di sapere la notomia de’ nervi, ossi, muscoli, e lacerti per sapere nelli diversi movimenti e forze qual nervo o muscolo è di tal movimento causa, e solo quelli fare evidenti e ingrossati;