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DI LIONARDO DA VINCI. 57


XIV. In quest’anno, e forse anche prima, il Vinci diede quì incominciamento alla più grande delle opere sue, a quella che, al dire del ch. Lanzi, è il compendio di tutti i suoi studj e degli scritti suoi, e che gli acquistò maggior celebrità, cioè al Cenacolo nel refettorio del convento delle Grazie. Non ne abbiamo una prova diretta; ma che già lo dipingesse nel 1497 lo rileviamo da una nota tratta dal fol. 17 d’un libro di spese fatte dall’architetto, o capo-mastro, che per ordine del duca lavorar faceva in quel convento, comunicata già dal P. Monti a monsig. Bottari1, e riletta poi e ripubblicata dal lodato P. Pino2 che in quel luogo soggiornò finchè soggiacque al general fato delle soppressioni: nè allor cominciava, giacchè pinta v’era la finestra. Ecco la nota: 1497. Item per lavori facti in lo refectorio dove dipinge Leonardo gli Apostoli con una finestra lire 37. 16. 5. Ci dà lo stesso Pino notizia d’un antico disegno di quella pittura intagliato in rame senza data di tempo e di luogo in cui leggesi essere stata fatta quell’opera negli anni 1496 e 1497. Sappiamo altresì da frate Luca Paciolo, che nel 1498 avea Lionardo »già di sua mano pennelleggiato il


  1. Lett. lxxxiv fra le Pittoriche stampate in Roma 1757.
  2. Loc. cit.