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DI LIONARDO DA VINCI. 59

vato P. Monti), serbavansi nella casa de’ sigg. conti Arconati, che cederongli al Marchese Casnedi, da cui passarono nella famiglia veneta Sagredo, all’estinzione della quale furono dagli eredi venduti al sig. Odni console inglese. Io stesso (continua egli) col sig. Odni parlai, quando quì venne a vedere il Cenacolo, e da lui intesi che gli esemplari erano già passati in Inghilterra, e che erano interamente simili e corrispondenti in ogni loro figura all’originale di questo nostro refettorio». Oltre le mentovate tavole asserisce il ch. Mussi, (già p. prof. di Belle Arti nell’università di Pavia, ed ora mio collega in questa biblioteca), che anche le sole teste degli Apostoli, e del Salvatore Lionardo dipinse a pastello in separati quadretti; e fondasi, non tanto sull’autorità del Lomazzo1 il quale chiaramente dice »che il colorare in carta a pastello fu molto usato da Lionardo da Vinci che fece le teste di Cristo e degli Apostoli a questo modo eccellenti e miracolose in carta»; ma più ancora su notizia avuta da autorevol persona (la cel. Angelica Kauffmann), che le teste degli Apostoli (ma non quella del Salvatore) fatte a pastello da Lionardo, passate erano da Roma, ov’essa le vide, in Inghilterra, comperate sul finire dello scor-


  1. Tratt. dell'Arte della Pittura. Lib. 3. Cap. 5.