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mania; e fu ai 18 di settembre, secondo alcuni, o ai 27 o 28 ottobre, secondo altri, dell’anno 98, dopo una segnalata vittoria riportata nella Pannonia. Il Senato nello stesso giorno gli conferì i titoli di Cesare e di germanico1; indi a poco ebbe quello d’Imperadore e la tribunizia potestà: Simul, filius, simul caesar, mox imperator, et consors tribunitiae potestatis, et omnia pariter, et statim factus es2. Nerva, come vedemmo, gli scrisse di suo pugno: Telis Nerva tuis lachrymas ulciscere nostras3.

Non era peranco giunta a Traiano la nuova di essere stato appellato Cesare e Germanico, che gli pervenne quella della proclamazione imperatoria, e poco appresso l’altra della morte di Nerva e dell’esaltazione assoluta al trono4, tanto che egli ignorava ancora una cosa quando la nuova dell’altra gli perveniva5. Egli allora aveva circa quarantaquattro anni6, che collima con le espressioni di Plinio7; «quella maturezza di età fin’ora non punto dichinante e quella chioma, non senza una grazia degli Iddii, anticipatamente adorna dei contrassegni della vecchiaia

In quel tempo Adriano, parente di Traiano, alla cui tutela venne affidato da suo padre, giovanissimo ancora, si trovava nell’alta Germania. Egli, appena ebbe sentore della morte di Nerva, corse il primo ad annunziarla a Traiano, che stava in Colonia, sebbene Serviano gli avesse contrastato questo onore, con fargli rompere il veicolo che lo avrebbe dovuto trasportare. Ma Adriano fece il viaggio a piedi, ed arrivò pria del messaggio di Serviano8.

Ora possiamo meglio intendere il nostro quadro; il quale non rappresenta la incoronazione, mio eruditissimo Rossi, ma nè più e nè meno che il sublime momento dell’annuncio a Traiano di tutti quegli onori, di tutti quei titoli, di tutte le riferite liete

  1. Muratori, op. cit. vol. 1. pag. 387.
  2. Plinio, paneg. cap. VIII.
  3. Sifìlino, comp. di Dione, nella vita di Nerva.
  4. Murat. luogo ora citato.
  5. Plinio paneg., capit. IX.
  6. Muratori, luogo ultimo citato.
  7. Paneg. cap. IV.
  8. Muratori, op. cit. vol. 1. pag. 388.