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10 arco traiano

Wey1 osserva a tal proposito che sebbene questa sia l’opinione generale, pur tuttavia egli abbia visto una medaglia dell’anno quattordicesimo del regno di Augusto, sul rovescio della quale è inciso un arco trionfale a tre porte. Ed una medaglia con simigliante arco a tre fornici riporta De Vita2 attribuendola all’Arco Traiano di Roma.

Tralascio per brevità di discorrere di altre forme di Archi, perchè troppo mi discosterei dal mio proposito.

Non posso però trasandare che Vitruvio Pollione, nel suo aureo Trattato su l’Architettura, nulla ci ha lasciato scritto intorno alla costruzione e decorazione di siffatti monumenti, mentre pure ai tempi suoi e in quelli che lo precedettero ne furono costruiti in Roma e fuori; imperocchè Cicerone rammenta quello di Fabio eretto in Roma e quello di Verre in Siracusa; il primo fu eretto nel 634 di Roma, due anni dopo la morte di Caio Gracco3, in onore di Fabio Censore (non eretto da Fabio a sè stesso, come dice Vasi4) per la vittoria che riportò sugli Allobrogi. Si conoscono quelli di Susa e di Rimini, (onorarii entrambi) eretti proprio sotto Augusto, ai tempi di Vitruvio, come si ha notizia di quello di Scipione Africano sul Campidoglio. Ponza5 che ripete le cose anzidette, opina che Vitruvio, amante dei precetti dell’Architettura Greca, non ne abbia fatto menzione, ritenendo questi non compatibili con quelli; e che, invece, come creazione tutta romana, dovessero essere regolati dalle norme del proprio stile.

Senza accennare donde l’abbia tratto, lo stesso Ponza6 dice che quale opera del genio di Vitruvio Pollione «s’annovera,

  1. Roma, Descrizione e Ricordi, Milano, Treves, 1879, pag. 73.
  2. Thesaurus Antiquitatum Beneventanarum, Romae MDCCLIV. — Ex typographia Palladis.
  3. Francesco Wey, Roma, Descrizione e Ricordi, Milano, Treves, 1879 pag. 71, capit. IV.
  4. Vasi, Itinerario istruttivo di Roma, Roma 1804 presso Lazzarini, tomo I. pag. 112.
  5. Conte Luigi Ponza di S. Martino, Istituzioni di Architettura Civile, Torino, Pomba e C. 1836, pag. LXII della Storia dell’Architettura Civile.
  6. Opera citata ivi.