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della chiesa cattedrale di benevento 413

abbia avuto molto contatto con l’Oriente. I capitelli di questa stessa porta (Tav. LXI), arieggianti i capitelli corintii, non son lavoroFig. 13. della stessa mano: in quello di sinistra, che è alquanto più tozzo, le foglie sono più basse, più rilevate e più rovesciate, e ve ne sono tre per ciascuno dei due filari; e la foglia d’angolo vedesi al secondo filare, i caulicoli sono semplici, il lavoro di trapano è limitato agli steli dei caulicoli; mentre nell’altro, che è più snello, i caulicoli son doppii e più delicati, le foglie più svelte, meno sporgenti, meno rovesciate, e quella d’angolo trovasi al primo filare, il lavoro di trapano è esteso anche alle nervature delle foglie. Però tanto nell’uno che nell’altro capitello la foglia è di ulivo, la qual cosa già dimostra, oltre alla tecnica più rozza, che essi sieno di diverso stile degli stipiti e dell’arcotrave. Di più questi capitelli non solo son dissimili, ma non sembrano lavorati proprio per quel posto, imperocchè appaiono come troncati dalla lesina, che vi si accosta, delle arcate contigue. L’archivolto interno su di questa porta, in giro alla corona della lunetta, costituito di listello, di piccoli dentelli allo stesso piano, di grossa gola rovescia ornata di grandi foglie di acanto e di fusarolo intagliato, è di diverso stile dei sudetti capitelli. Le mensole di sostegno dell’arcovolto esterno, al numero di dodici, di cui una al centro, non solamente sono spaziate in modo difforme, cinque a sinistra e sei a destra, oltre quella al mezzo, ma sono anche diverse per forma, ornato e dimensione, sei avendo un ornato sul fronte, altre sei avendovi scolpito un animale: un toro, un cane, un gufo, un leone, un’aquila, un’upupa. I rosoni che ornano il lacunare tra le dette mensole sono anche varii, e non corrispondono tutti al centro fra due mensole successive; laonde scorgesi