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atto secondo 131


               Ma disperde in su l’arene
          il sudor, le cure e l’arti;
          ché, se in una ei lo trattiene,
          si fa strada in cento parti
          il torrente vincitor. (parte)

SCENA VIII

Gran sala del real Consiglio con trono da un lato e sedili dall’altro per li grandi del regno. Tavolino e sedia alla destra del suddetto trono.

Artaserse, preceduto da una parte delle guardie e da’ grandi del regno e seguito dal restante delle guardie; poi Megabise.

Artaserse. Eccomi, o della Persia
fidi sostegni, del paterno soglio
le cure a tollerar. Son del mio regno
sí torbidi i principi e sí funesti,
che l’inesperta mano
teme di questo avvicinarsi al freno.
Voi che nudrite in seno
zelo, valore, esperienza e fede,
dell’affetto in mercede
che ’l mio gran genitor vi diede in dono,
siatemi scorta in sulle vie del trono.
Megabise. Mio re, chiedono a gara
e Mandane e Semira a te l’ingresso.
Artaserse. Oh dèi! vengano. (parte Megabise) Io vedo,
qual diversa cagione entrambe affretta.

SCENA IX

Mandane, Semira, Megabise e detto.

Semira. Artaserse, pietá!
Mandane.  Signor, vendetta!
D’un reo chiedo la morte.